Era il 2014 e al cinema era appena uscito il primo capitolo di “Smetto quando voglio”, una commedia Italiana che riuscì a stupire piacevolmente sia il pubblico che la stampa.
La trama
Il film, prendendo spunto da “I soliti Ignoti”, propone le avventure di un gruppo di laureati ed assistenti universitari romani che prova a combattere la propria precarietà lavorativa con un’attività molto più proficua:
lo spaccio di una droga sintetica particolarmente efficace, non ancora catalogata come stupefacente dal Ministero della Salute.
La banda è composta da: un ricercatore neurobilogo a cui non è stato rinnovato il contratto, un chimico che fa il lavapiatti in un ristorante cinese, due latinisti che fanno i benzinai, un economista che cerca di applicare le proprie conoscenze matematiche al poker, un archeologo malpagato all’università ed un antropologo in cerca di impiego.
Durante la loro “nuova carriera” si imbattono nel Murena, il boss malavitoso che gestisce il mercato della droga locale, dando vita ad una serie di vicende che si concluderanno con l’arresto del primo e la consegna volontaria alla polizia da parte del neurobiologo a capo della banda dei ricercatori.
Anche il finale non delude:
In galera il neurobiologo cerca di insegnare i rudimenti di chimica ai detenuti che vogliono prendere un diploma ed è preoccupato di uscire per buona condotta.
Morale?
Preferisco stare in galera ed avere uno stipendio da insegnate del carcere piuttosto che uscire e ritrovarmi di nuovo precario.
Smetto quando voglio – Masterclass
Il secondo capitolo è uscito nel 2017 e riparte da dove eravamo rimasti.
La polizia locale si trova a combattere il problema delle droghe legali (non ancora identificate dal ministero) e decide che l’unico modo per scoprirle velocemente sia rivolgersi alla Banda dei Ricercatori.
Al neurobiologo quindi viene proposto di rimettere insieme la banda e di lavorare segretamente per loro, in cambio di una fedina penale pulita.
La missione segreta procede bene fino a quando il chimico si imbatte nel sopox, una droga prodotta sinteticamente che non riesce inizialmente a riconosce e che porterà la banda a confrontarsi con dei loro rivali.
Questo non sarà l’unico problema:
un giornalista freelance infatti, studiando l’indagine della polizia, riuscirà a smascherare l’intera operazione, costringerà la commissaria a negare i fatti e a far ricadere la colpa della produzione del sopox proprio nella banda dei ricercatori.
Smetto quando voglio – ad Honorem
Uscirà il 30 Novembre e, ancora una volta, riprenderà proprio dall’ultima scena del precedente film…
La banda è in carcere ma cercherà di evadere per salvare la popolazione ed evitare che gli autori del Sopox possano fare una strage.
Per farlo chiederanno aiuto ad un vecchio rivale del primo film: il Murena.
Ce la faranno a riuscire nella loro impresa?
La risposta è vicina.