Un tributo attraverso 6 delle sue frasi più famose.
Era il 5 ottobre 2011 quando all’età di 56 anni, dopo una lunga battaglia contro la sua malattia, morì uno dei personaggi più importanti della seconda metà degli anni 90.
Fondatore della Apple, tutti conosciamo la sua storia, la sua tenacia nello spingersi ad innovare sempre di più per arrivare a creare prodotti, anche se spesso solo inizialmente, unici nel loro genere (si sa, se una tecnologia funziona verrà immediatamente replicata e migliorata dai concorrenti).
In questo suo anniversario vogliamo dedicargli un tributo speciale andando a ripercorrere 6 delle sue frasi che lo hanno reso celebre.
«Il nostro tempo è limitato, per cui non lo dobbiamo sprecare vivendo la vita di qualcun altro. Non facciamoci intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario».
«E l’unico modo di fare un gran bel lavoro è amare quello che fate. Se non avete ancora trovato ciò che fa per voi, continuate a cercare, non fermatevi, come capita per le faccende di cuore, saprete di averlo trovato non appena ce l’avrete davanti. E, come le grandi storie d’amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni. Quindi continuate a cercare finché non lo trovate. Non accontentatevi».
«A tutti i folli. I solitari. I ribelli. Quelli che non si adattano. Quelli che non ci stanno. Quelli che sembrano sempre fuori luogo. Quelli che vedono le cose in modo differente. Quelli che non si adattano alle regole. E non hanno rispetto per lo status quo. Potete essere d’accordo con loro o non essere d’accordo. Li potete glorificare o diffamare. L’unica cosa che non potete fare è ignorarli. Perché cambiano le cose. Spingono la razza umana in avanti. E mentre qualcuno li considera dei folli, noi li consideriamo dei geni. Perché le persone che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo sono coloro che lo cambiano davvero».
Queste citazioni appartengono tutte al discorso che Steve Jobs fece nel 2005 all’Università di Stanford, nel periodo in cui stava già combattendo da due anni contro un tumore al pancreas che gli ha fatto vedere ancora più l’importanza della vita, di fare ciò che ci piace, di non accontentarsi di essere uno in mezzo alla massa ma di essere diverso e di rischiare per portare avanti le proprie idee perché come dice lui “sono le persone abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo coloro che lo cambiano davvero”.
«È stato uno dei miei mantra, concentrazione su una cosa e semplicità. La semplicità può essere più difficile della complessità: devi lavorare duro per ripulire il tuo pensiero e renderlo semplice. Ma alla fine paga, perché una volta che ci riesci puoi spostare le montagne».
«Ho votato la mia passione alla realizzazione di un’azienda capace di durare nel tempo, dove la gente fosse motivata a fabbricare prodotti d’eccellenza. Tutto il resto era secondario. Certo, il profitto era importante, perché era quello a metterci in condizione di creare prodotti eccellenti. Ma la motivazione stava nei prodotti, non nei profitti. Alcuni dicono: “Date al cliente quello che vuole”. Non è la mia impostazione. Il nostro lavoro consiste nell’immaginare ciò che il cliente».
«vorrà, prima ancora che lo faccia lui stesso. Se non sbaglio, una volta Henry Ford ha detto: “Se avessi chiesto ai clienti che cosa volevano, mi avrebbero risposto: ‘Un cavallo più veloce!’”. La gente non sa ciò che vuole, finché non glielo fai capire tu. Ecco perché non mi sono mai affidato alle ricerche di mercato. Il nostro compito è leggere le cose prima che vadano in pagina».
«Valevo oltre un milione di dollari quando avevo 23 anni e oltre 10 milioni di dollari quando avevo 24 anni, e più di 100 milioni di dollari quando ne avevo 25. Ma sai, non era poi così importante, perché non l’ho mai fatto per soldi. Essere l’uomo più ricco al cimitero non mi interessa. Andare a letto la sera dicendosi che si è fatto qualcosa di meraviglioso, questo è quello che conta per me».
Ciò che ha guidato Jobs in tutto il suo percorso era di riuscire a creare prodotti semplici, capaci di soddisfare anche i bisogni più inconsci, di cui le persone vengono a conoscenza quando vedono l’uscita nel mercato del prodotto. Il suo obiettivo non era arricchirsi (o almeno non principalmente) ma ideare qualcosa di eccellente, che avrebbe rivoluzionato per sempre il mondo dei suoi utilizzatori ed in questo c’è sempre riuscito (basta pensare all’iPod, che ha cambiato il modo di ascoltare la musica, ad iTunes Store o all’iPad).
Questo era il nostro modo per ricordarci gli insegnamenti senza tempo di colui che è riuscito a diventare una vera e propria icona nel mondo della tecnologia.